Impresa sostenibile del mese

Uno spazio dedicato alle realtà socie e clienti della Banca che si stanno impegnando per uno sviluppo rispettoso della società, delle persone e dell'ambiente

Impresa sostenibile del meseDiamo spazio a tutte quelle best practice aziendali virtuose che contribuiscono - ognuna nel proprio settore - al raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda ONU 2030; lo facciamo ogni mese  attraverso una video intervista e una breve news dedicate a una realtà imprenditoriale nostra socia o cliente.
L'obiettivo è di far conoscere esperienze concrete del territorio dove operiamo, affinché possano essere replicate anche da altri e, quindi diffondersi, con effetto moltiplicatore.

Con l'appuntamento “Impresa sostenibile del mese”, accanto alle iniziative di formazione, informazione e sensibilizzazione rivolte al territorio, contribuiamo a promuovere tra i nostri stakeholder primari, tra  cui anche soci e clienti, il perseguimento di uno sviluppo sostenibile per rispondere agli impegni presi con il nostro Piano di Sostenibilità 2022-2024.

Impresa Sostenibile marzo 2024

Work and Belong | Comacchio (FE)

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Work and Belong | Comacchio

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1_marinati[1] Coltivare la la storia, le tradizioni, le conoscenze del passato per dare valore al futuro. La protagonista dell’Impresa sostenibile di marzo la cooperativa sociale Work and Belong che ha in gestione la Manifattura dei Marinati di Comacchio, nel ferrarese.

Questo immenso contenitore di mille seicento metri quadrati in riva all’adriatico dal 2004 è un museo/laboratorio dove, accanto a barche e tini di un tempo perduto, è attivo il laboratorio di produzione ittica. 

La cooperativa sociale si occupa di tutto: dalla gestione del museo e dell'accoglienza turistica della zona agli eventi che si periodicamente si tengono in queste sale cariche di storia, dalla produzione dell’anguilla marinata, e di altri prodotti tipici di queste valli, alla manutenzione, interna ed esterna al museo. marinati2[1]

“Mettersi assieme per essere più forti nelle attività educative e di accoglienza delle persone che incontriamo”, racconta Alessandro Menegatti, che spiega così il senso della loro attività: “Lavorare assieme alle persone per farle esprimere, indipendente dalle difficoltà o i limiti che posso avere. Perché lavorare significa esprimersi e costruire qualcosa di buono, per se e per gli altri”.

ITP | Pavia

ITP Spa | Pavia

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ITP Spa | Pavia 

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massimo centonzeCome fa un’azienda che produce plastica per imballaggi a puntare alla sostenibilità? Semplice: “Facendo ricerca, cercando di produrre film per alimenti sempre più sottili e imballaggi per il packaging secondario con sempre più materia prima da riciclo”, spiega Massimo Centonze, Ceo della ITP di Pavia. “La nostra è un’azienda nata mezzo secolo fa, fu fondata da mio padre e la prima sede era in un’ex fornace dell’Oltrepò Pavese, vicino a Stradella. Quando ha iniziato erano in 8, oggi abbiamo 250 dipendenti, fatturiamo oltre 120 milioni di euro ed esportiamo in 51 Paesi del mondo”.

La pastiche che vanno a contatto con gli alimenti non possono essere formati da plastica riciclata - aggiunge - per utilizzare meno materia prima abbiamo diversi brevetti per produrre film pasticci sottilissimi ma comunque resistenti. Tutti gli altri imballaggi invece possono essere realizzati con plastica recuperata: nei nostri prodotti arriviamo già all’80 per cento di materie prime riciclate”.

paola centonzeNon solo ambiente, la ITP ha una forte attenzione anche per l’aspetto sociale della Sostenibilità.

Abbiamo puntato molto sul personale aumentando le ore di formazione di oltre il 30 per cento rispetto all’anno scorso e abbiamo costituito una accademy “in rosa” che, dopo un percosso ad hoc, è riuscita a inserire dieci figure femminili in ruoli della produzione che storicamente erano sempre stati ricoperti da uomini” , spiega Paola Centonze, Chief Communication & Sustainability Officer.

Archita Engineering | Bologna

Archita Engineering | Bologna 

sdgs tutti 17

Archita Engineering | Bologna 

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archita socialUn gruppo di ingegneri che aiuta le aziende a prendere comportamenti sostenibili. Si chiama Archita Engineering, la società di consulenza che, nata nell’ambito delle politiche energetiche, ha poi ha ampliato il proprio raggio d’azione anche ad altri ambiti delle politiche ESG.

Oggi si occupano di certificazioni, sono una Esco e lavorano anche nella sicurezza sul lavoro. “Siamo in grado di redigere un rating di sostenibilità a 360 gradi delle aziende per aiutare gli imprenditori a prendere scelte sostenibili supportate da studi e numeri, per sapere da dove si viene e dove si vuole (o si può) arrivare - spiega Nicola Scardovi, tra i fondatori della società, che aggiunge: Quando siamo nati eravamo in tre, oggi siamo 18: è innegabile che i temi ESG siano entrati nel quotidiano delle aziende, anche e soprattutto di quelle produttive”. 

Archita Engineering dimostra che la Sostenibilità e l’Agenda ONU 2030 possono essere una bella opportunità, l’importante è approcciarla in maniera  scientifica e non solo sentimentale. 

BIOLOGICALCARE | BOLOGNA

Biologicalcare | Granarolo (BO)

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Biologicalcare | Granarolo (Bo)

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sergio frascariTrasformare gli scarti in energia pulita, sfruttare il calore che viene generato per coltivare proteine e recuperare quello che rimane per produrre materiali innovativi, biodegradabili, dai mille usi potenziali, persino in edilizia. 

Nata da uno spin-off di un gruppo chimico, oggi la BiologicalCare fondata di Sergio Frascari è una delle società di riferimento per tutte le realtà produttive che vogliono sviluppare sistemi per la produzione di energia pulita dalle biomasse. 

Il Biogas si genera dalla fermentazione anaerobica di sostanze di origine vegetale o animale all’interno di impianti chiamati biodigestori e viene poi bruciato per produrre energia elettrica. Purificandolo, si ottiene biometano, che può essere immesso direttamente in rete. In futuro, sfruttando sempre la chimica, il biometano potrà diventare bioidrogeno.  

Biologicalcare si occupa di tutto: dalla progettazione, alla realizzazione fino alla conduzione degli impianti, compresa l’alimentazione. 

Cercano le biomasse residuali che oggi vengono buttate, le analizzano, le trasformano e le conferiscono agli impianti quei mangimi in grado di farli rendere al massimo.

Il segreto, e valore aggiunto, della BiologicalCare è nei suoi laboratori. 

Tutti i prodotti che recuperano vengono analizzati nel cuore tecnologico dell’azienda, il MethanTube: uno strumento brevettato assieme all’Enea, che riesce a stimare il potenziale metanigeno delle biomasse. 

Il brevetto della Biologicalcare riesce ad indicare come la biomassa può interagire con gli impianti dei clienti, in modo da fornire loro le miscele più adatte a farli produrre alla massima efficenza. 

Un piccolo cilindro di metallo che dentro di sé ha il potenziale per cambiare il nostro approccio all’energia.

Reni Macchine | Altedo

Reni Macchine | Altedo (BO)

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Reni Macchine| Altedo (BO)

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L'impianto per l'irrigazione sotterranea

Anche un’azienda commerciale può incidere nel cammino che l’intero sistema economico deve percorrere verso la sostenibilità. Soprattutto se amministrata con visione e sguardo verso il futuro. É l’esempio della Reni Macchine, leader nel settore della vendita, del noleggio e della manutenzione di macchine agricole. Una realtà da circa sessanta dipendenti con un fatturato che ha sfiorato i 42 milioni di euro e una sede tutta nuova, ad Altedo, in un’area di quasi 23 mila metri quadri con un capannone da 9 mila.

enrico reniPrima di tutto, Enrico Reni e la figlia Monia hanno cercato di rendere sostenibile l’azienda, con l’eliminazione della plastica dalla mensa, delle bottiglie d’acqua dal capannone (sostituite con un sistema di depurazione), con le luci a Led, con la domotica per tenere sotto controllo i consumi e con un sistema efficiente e pulitissimo di gestione degli oli dell’officina. 

Poi hanno guardato al loro mondo di rifermento: l’agricoltura.

In cantiere ci sono diverse idee, compreso lo studio di un trattore elettrico, ma già adesso hanno avviato un grosso progetto per aiutare gli agricoltori a consumare meno e meglio l’acqua a disposizione, soprattutto per le colture intensive.

Assieme ad un loro fornitore leader nel settore, stanno promuovendo il sistema di irrigazione interrato, con un sistema goccia a goccia che porta l’acqua Monia renidirettamente alle radici delle piante, per farle crescere più forti e rigogliose con minor consumo idrico.

Un progetto che nel tempo potrebbe portare le aziende agricole, soprattutto quelle di grandi dimensioni, ad accedere al mercato dei carbon credit.

Azienda Agricola Favi | Meletole

Impresa sostenibile di settembre 2023

Azienda Agricola Favi | Meletole (RE)

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Azienda Agricola Fava | Meletole (RE)

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doccia fava

Ridurre l’impatto degli allevamenti si può. È facile, conveniente e aumenta il benessere degli animali e di conseguenza la qualità del latte. Lo dimostra l’esperienza dell’azienda agricola Fava di Meletolo, piccolo centro nella sterminata Pianura Padana, nei pressi di Castelnuovo di Sotto, nel reggiano.

vieri favaDa circa 4 anni, Vieri e Gabriele Fava, che portano avanti assieme ai figli l’azienda aperta oltre 60 anni fa dai genitori, hanno iniziato ad aggiungere al foraggio delle mucche degli enzimi naturali che, dati alla mano, riducono in maniera sensibile l’ammoniaca nelle feci degli animali.

“La prima cosa che abbiamo notato - spiega Vieri Fava - sono stati i piedi. Da quando utilizziamo questi enzimi le mucche hanno meno problemi agli zoccoli, stanno meglio e si ammalano meno”.

Aumentando la digeribilità dei mangimi, gli enzimi hanno diversi effetti positivi per l’allevamento e per l’ambiente.

gabriele fava“I dati delle ditte esterne che monitorano questo progetto - aggiunge  Gabriele Fava - dimostrano che i pochi grammi di enzimi che utilizziamo ogni giorno permettono una riduzione del 50 per cento delle emissioni di metano e del 30 per cento di co2. Gas che così non vanno ad incidere sull’Effetto Serra, migliorando sensibilmente anche la vita delle mucche, che respirano meglio, e di chi lavora in stalla visto che l’odore, essendoci meno ammoniaca nell’aria, è molto meno intenso”.

Ma i cugini Fava non si sono fermati ai mangimi, puntando al benessere animale anche in altri aspetti della stalla, come gli accessi esterni che permettono alle mucche di uscire, l’impianto di aerazione e pure le docce.

Per taralo bene e per vederne l’effetto - continua Gabriele - abbiamo messo dei sensori termici alle mucche, a una data temperatura scattano le docce per abbassarla e aumentare il benessere degli animali”

mungitura favaAnche la mungitura è automatica.

“Così le mucche vanno a farsi mungere quando ne hanno voglia - spiega Vieri - la gestione automatizzata non è stressante e ci permette un controllo istantaneo sulla produzione e sullo stato di salute degli animali”.

Per arrivare ad un tale livello di sostenibilità servono investimenti: “fortunatamente - conclude Fava - oggi per investimenti di questo tipo i tassi sono più bassi e tutto diventa conveniente”.

Palm Greenpallet® | Viadana

Palm Greenpallet® | Viadana (Mn)

 

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Palm Greenpallet® | Viadana (Mn)

 

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BARZONI PALMFiliera sostenibile, attenzione all’ambiente e alla comunità in cui sono inseriti, un forte investimento sulla formazione e su un modo diverso di fare impresa. Dove tutto, a partire dal design di prodotto, è pensato e realizzato per aver il minor impatto negativo possibile.

Parliamo della Palm di Viadana, dove la pianura padana si tinge di Lombardia e a farla da padrone è il grande fiume.

I pioppi per i pallet della Palm arrivano da queste zone. “Ma noi utilizziamo solo piccole parti equiparabili agli scarti di lavorazione”, precisa Primo Barzoni, attuale ad dell’azienda che ha fondato nel 1980 assieme ai suoi tre fratelli e dove oggi lavora anche il figlio Andrea, che si occupa proprio di sostenibilità.

La Palm è la prima B corp italiana, praticamente da sempre PALLET PALMutilizza solo materie prime certificate PEFC e, tra un paio d’anni, metterà sul mercato il primo pallet carbon neutral al mondo.

I pannelli fotovoltaici sui capannoni saranno il prossimo passo per far diventare, entro il 2030, la Palm la prima azienda carbon neurale del settore. Oltre alla razionalizzazione di tutti i processi interni, per recuperare i carbon credit per questo sfidante obiettivo, sarà realizzato anche il Bosco Palm.

Macelleria Agricola Savigni | Pavana

Macelleria Agricola Savigni | Pavana

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Macelleria Agricola Savigni | Pavana

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Impresa sostenibile luglio 2023 Savigni - famiglia

Nata negli anni Ottanta del secolo come macelleria di paese, l’azienda Savigni nel tempo è cresciuta adattandosi ai cambiamenti di società e agricoltura.

“A metà anni Novanta ci siamo accorti che le materie prime di qualità scarseggiavano e così abbiamo deciso di aprire la nostra azienda agricola”, racconta Niccolò Savigni che a Pavana, primo Comune toscano lungo la Porrettana, nell’alta valle del Reno, assieme alla famiglia oggi gestisce l’omonima Macelleria agricola.

“Dal 2002 siamo certificati bio, oggi alleviamo circa 100 bovini di razza Chianina e 800 maiali di Cinta Senese e nero Sambucano.
Tutti gli animali vivono all’aperto e vengo alim
Impresa sostenibile luglio 2023 Savigni - muccaentati con i foraggi coltivati nei campi dell’azienda”.

Nel tempo Savigni ha aperto ben due salumifici che grazie ad un contributo del Pnrr presto saranno alimentati da un impianto fotovoltaico. 

Il mercato di riferimento dell’azienda, che vende anche direttamente in alcuni negozi di proprietà, è quello on-line con salami, prosciutti e finocchiona che finiscono anche in Giappone, mercato per il quale la macelleria di Pavana è una delle uniche realtà famigliari ad avere la certificazione. 

Impresa sostenibile luglio 2023 Savigni - suini“Il consumatore responsabile - per Nicolò - è quello che si preoccupa di capire da dove viene quello che mette nel piatto. Oggi va molto di moda Cantine Aperte, per vedere di persona come viene prodotto il vino, una cosa similia andrebbe fatta anche per la carne. Perché - conclude - come vengono trattati e alimentati gli animali si riversa nella qualità di quello che mangiamo”.

CPR System | Malalbergo (Bo)

CPR System | Malalbergo (Bo)

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CPR System | Malalbergo (Bo)

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Stop agli imballaggi usa e getta: riciclare, riparare e riutilizzare. La Cpr System porta i concetti dell’economia circolare nella filiera dell’agroalimentare 

logo cprRiciclare, riparare e riutilizzare. La via per la Sostenibilità passa senza ombra di dubbio dall’economia circolare i cui capisaldi sono tanto semplici quanto fondamentali per il futuro delle comunità e del territorio.

Regole e concetti che la Cpr System di Malabergo ha ben chiare e che sono diventate il core-business  della cooperativa che mette in relazione le diverse società che collaborano alla movimentazione di prodotti agroalimentari.

cassette vuita

La Cpr System si occupa della gestione di un sistema integrato di movimentazione di imballaggi, principalmente in materiale plastico, evitando il dramma dell’ “usa e getta” nella filiera agroalimentare.

Ad oggi, la cooperativa ha circa 15 milioni di imballi che effettuano circa 160 milioni di movimentazioni all’anno.

La Cpr System mette a disposizione dei produttori le cassette che serviranno per portare il prodotto (frutta, verdura e altri prodotti alimentari) ai punti vendita, compresa la grande distribuzione.

cassette mostra

Un volta utilizzate, le cassette non diventano un rifiuto ma vengono ripotare alla Cpr dove vengono controllate, pulite, eventualmente riparate per poi tornare a disposizione dei produttori.

Ogni cassetta compie almeno 10 cicli completi all’anno e ha una durata media di circa sette anni.

Quando arrivano a fine vita, le cassette non diventano comunque un rifiuto ma, da almeno 10 anni, vengono trasformate in materia prime per la produzione di nuove cassette, alimentando questo circolo virtuoso praticamente all’infinito.

Quest’anno la Cpr ha messo in circolo un nuovo prodotto altrettanto sostenibile: il pallet Noè.

pallet vuoto

Un pallet non più di legno ma di plastica, realizzato dal materiale di scarto dell’attività di riciclaggio del polo toscano delle cartiere che, una volta entrato nel circuito, verrà utilizzato, recuperato, ricondizionato e rimesso in circolo, anche in questo caso praticamente all’infinto e senza consumo di materie prime.

FIVE | Bologna

FIVE | Bologna

    Sdgs 7   obiettivo 9 Agenda 2030   Sdgs 13

FIVE | Bologna

Sdgs 7   obiettivo 9 Agenda 2030   Sdgs 13

Impresa sostenibile del mese giugno 2023 - GiattiFIVE, a Bologna, è la fabbrica italiana di veicoli elettrici. Completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, realizzata con un progetto di rigenerazione urbanistica, è la risposta made in Italy alla mobilità leggera del futuro.

A raccontare la genesi, il presente e il futuro di FIVE sono Giorgio Giatti, presidente del gruppo Termal di cui Five è parte integrante e Fabio Giatti, amministratore delegato FIVE.

“Da 40 anni siamo nel settore green”, racconta il presidente del gruppo che nel 2017 ha riportato in Italia una produzione inizialmente fatta in Cina.

Impresa sostenibile giugno 2023 -  produzioneOggi nella fabbrica in zona Roveri si progettano e si assemblano, comprese le batterie, diversi modelli di biciclette elettriche e si commercializzano ciclomotori e veicoli andando a coprire tutti gli ambiti della mobilità elettrica cittadina.

Oltre ad essere sostenibile nel prodotto, la Five è uno dei primi esempi di stabilimento produttivo autosufficiente dal punto di vista energetico, grazie ad un grande impatto fotovoltaico che serve sia a riscaldamento e raffreddamento ma anche per far funzionare la catena di montaggio.

Inoltre, aImpresa sostenibile del mese giugno 2023 - bici completare le caratteristiche sostenibili di tutto il progetto, lo stabile dove ha sede è frutto di una rigenerazione urbana sui capannoni lasciati da un’attività industriale dismessa. 

Azienda Agricola CHIARI | Mirandola (Mo)

Azienda Agricola CHIARI | Mirandola (Mo)

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Azienda Agricola CHIARI  | Mirandola (Mo)

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L’azienda Chiari è l’esempio di come l’agricoltura sia decisiva per poter sperare in un futuro più sostenibile. 

chiari paul

L’azienda ha due sedi, una a Mirandola, nel modenese (dove c’è la lattazione), e una a Poggio Rusco, in provincia di Mantova. In totale alleva più di mille capi e coltiva oltre 430 ettari di terreno adibiti a foraggio per gli animali.

“Gestire un allevamento di queste dimensioni in un’ottica di sostenibilità significa lavorare in tutti e tre i comparti - stalla, campagna e meccanizzazione - con un’ottica diversa dal passato”, spiega Paul Chiari, che aggiunge come oggi sia decisivo il ruolo degli Istituti di Credito per poter investire sulla transizione.

chiari

Il faro è l’economia circolare, dai pannelli fotovoltaici sui capannoni (“per essere autonomi dal punto di vista energetico”) dall’alimentazione degli animali autoprodotte e controllata (“per abbattere l’utilizzo di agenti chimici”) fino allo sfruttamento di letame e liquame delle stalle per produrre energia grazie all’impianto di biogas, evitando pure di disperdere nitrato nell’ambiente. 

chiari mucca

Un altro caposaldo delle imprese agricole sostenibili è il benessere animale, “per avere una produzione migliore abbattendo l’utilizzo di antibiotici”.  

I nostri campi sono controllati dal satellite così riusciamo a capire esattamente dove e come intervenire riducendo sensibilmente gli interventi - aggiunge Chiari - I nostri mezzi sono tutti euro 6 e pian piano stiamo sostituendo tutte attrezzature con altre alimentate ad energia elettrica”.

chiari trattore

L’importante è non fermarsi e anticipare i tempi: “Abbiamo già acquistato circa 40 ettari di terreno che lasceremo a bosco, in modo da compensare le emissioni di co2 della nostra azienda - conclude Chiari - mentre il futuro sarà l’agrifotovoltaico, dove si potrà coltivare accanto ai pannelli aumentando sensibilmente la resa complessiva di campi”.

CAL - Logistica Solidale | Parma

CAL - Logistica Solidale  | Parma

obiettivo 1 Agenda 2030obiettivo 2 Agenda 2030obiettivo 10 Agenda 2030obiettivo 11 Agenda 2030obiettivo 12 Agenda 2030


 

CAL - Logistica Solidale  | Parma

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Sono quasi diecimila le famiglie in Impresa sostenibile marzo 2023 - Prodottidifficoltà che, grazie al Centro Agroalimentare di Parma e alla rete di associazioni di volontariato che partecipa al progetto Logistica Solidale, ricevono ogni settimana frutta fresca e di qualità

Non materiale di scarto o a fine vita, ma tonnellate di frutta freschissima che non può arrivare sui banchi del mercato e che altrimenti andrebbe buttata. 

Ogni settimana ci sono diverse tonnellate di frutta che per regole di equilibrio dei prezzi non possono essere vendute al mercato - Impresa sostenibile marzo 2023 - Presidente Marco Coreracconta Marco Core,  presidente del Cal di Parma, un centro agroalimentare a partecipazione pubblica di 80 mila metro quadri. “Per evitare che questa frutta, buonissima e freschissima, venga buttata abbiamo messo a disposizione di un gruppo di circa 30 associazioni di volontariato cittadine il nostro polo logistico, così da facilitare la raccolta e la distribuzione di quello che settimanalmente andrebbe buttato. Noi ci mettiamo il coordinamento e le strutture, le associazioni la raccolta e il trasporto ai loro assistiti”.

Impresa sostenibile marzo 2023 -  ConsegneE i produttori? “Da anni esiste una norma europea che garantisce un contributo a chi consegna alle associazioni benefiche la frutta che non può essere commerciata”, spiega Core.

Da qualche mese un progetto analogo è partito anche a Rimini e stiamo lavorando con la Regione affinché si riesca ad allargare anche ad altre città”- conclude Core.  

Villa Giulia - Casa residenza per anziani | Pianoro

Impresa sostenibile di febbraio 2023

Villa Giulia - Casa residenza per anziani | Pianoro

obiettivo 3 Agenda 2030obiettivo 4 Agenda 2030obiettivo 5 Agenda ONU 2030Sdgs 7obiettivo 8 Agenda 2030       Sdgs 12   


 

Villa Giulia - Casa residenza per anziani  | Pianoro

obiettivo 3 Agenda 2030obiettivo 4 Agenda 2030obiettivo 5 Agenda ONU 2030Sdgs 7obiettivo 8 Agenda 2030       Sdgs 12   


 

Imprenditore sostenibile febbraio 2023 - Ivonne Capelli, Villa Giulia - Casa residenza per anzianiPrendersi cura dei propri residenti, dei propri dipendenti e fare qualcosa di buono per il territorio. La filosofia “sostenibile” di Villa Giulia, Casa di risposo, residenza per anziani e centro diurno di Pianoro Vecchio, alle porte di Bologna, è fondata su questi tre solidi pilastri.

Diamo un senso a ogni momento della giornata dei nostri ospiti, erogando assistenza sanitaria e infermieristica h24, fornendo assistenza fisioterapia e organizzando un’intensa attività di animazione - racconta Ivonne Capelli, amministratrice delegata della struttura che si affaccia sul fiume Savena, ai piedi dell’Appennino a sud della città.

La giornata degli ospiti di Villa Giulia è scandita da una serie di attività, da quelle per la cura di sé come la parrucchiera e il podologo, alla palestra e alla piscina, fino al cinema e a tante altre attività relazionali per tenere in forma anche la mente.

Imprenditore sostenibile - ospiti Villa Giulia“Durante il Covid - continua Capelli - abbiamo iniziato il progetto “La coperta della nonna”. Utilizzando materiali di recupero, per lo più scarti di lana e tessuti donati dai parenti, i nostri ospiti hanno iniziato a produrre coperte, borse, scialli e altri oggetti della moda ad uncinetto. In questo modo restano in attività e allo stesso tempo fanno qualcosa di buono per il territorio visto che gli oggetti prodotti vengono poi donati alle onlus del territorio per le loro raccolte fondi”.

Ma non solo “ospiti”, per Villa Giulia sostenibilità significa anche prendersi cura dei propri dipendenti. 

“I nostri collaboratori hanno uno psicologo sempre a disposizione e, all’interno ad un progetto di wellness aziendale, anche la possibilità di andare in palestra a costo zero, con un coach dedicato, direttamente sul posto di lavoro, ad inizio o a fine turno”

CoProb | Minerbio

CoProb | Minerbio

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CoProb | Minerbio

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Claudio Gallerani, Presidente Coprob, con alle spalle la foto del fondatore della cooperativa, il Senatore Giovanni Bersani

Diversificare ed essere sostenibili: questa la ricetta che ha fatto diventare la Coprob di Minerbio leader in Italia nella produzione dello zucchero e capofila di una delle filiere agricole più avanzate d’Europa.  

A ripercorrere le tappe di questa scalata è Claudio Gallerani, presidente della cooperativa nata 60 anni fa da una “pazza” idea del senatore Giovanni Bersani che “impegnò la casa per far partire questa avventura”, ricorda con orgoglio cooperativo e un pizzico di commozione.

“Oggi tutti i sottoprodotti della barbabietola vengono valorizzati”, spiega Gallerani, alla guida di Coprob dL'ingrediente dolce del made in Italy: lo zucchero 100% italiano prodotto da CoProBa più di due decadi: “Dalle polpe di barbabietola, che entrano anche nella produzione del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano, si ricava biogas ed energia; dal melasso, ricercatissimo perché bio, si ricavano lieviti e mangimi; e in futuro dagli scarti di lavorazione faremo anche fertilizzanti ecologici per l’agricoltura”.

La svolta sostenibile di Coprob è partita nel 2012.
In principio fu il biogas, poi si è puntato sulla filiera corta. “DUno dei due impianti degli zuccherifici CoProBal 2017, primi in Europa, abbiamo realizzato la bietola biologica e abbiamo iniziato a produrre zucchero grezzo. Poi abbiamo certificato bio tutta la filiera e tracciato digitalmente lo zucchero, dal campo alla tavola.
Quando siamo parti è stata dura, ma oggi è il mercato che ci chiede zucchero italiano e tracciato. Oggi noi non produciamo commodity ma l’ingrediente dolce del Made in Italy.”

E il percorso di Coprob non si ferma qui: “La sostenibilità paga ma non bisogna mai smettere di migliorare”, afferma Gallerani che anticipa: “Presto partiremo con la coltivazione della barbabietola autunnale, per disinnescare i problemi delColtivazione di barbabietole da zucchero di CoProB cambiamento climatico e allo stesso tempo consumare meno risorse”.

E in conclusione parla anche del rapporto con Emil Banca. “È la banca di sistema, e ci è sempre stata accanto - afferma il presidente - Anche nei momenti difficili, dovuti a stress climatici e a una regolamentazione del mercato che ci penalizzava molto.
Oggi è un bel momento, ed è facile per tutti, ma durante le crisi Emil Banca ha fatto la differenza”.

Società Agricola Trevisi | Novi di Modena

L'imprenditore sostenibile di dicembre

Società Agricola Trevisi | Novi di Modena

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Società Agricola Trevisi | Novi di Modena 

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novi 2Pannelli fotovoltaici sui tetti dei capannoni per sfruttare l’energia del sole, un impianto a biogas per produrre elettricità anche dai reflui dell’allevamento e tutto attorno 160 ettari di terreno da cui deriva la quasi totalità del foraggio per circa 500 capi di bestiame (di cui 280 in lattazione) ospitati all’interno di stalle quasi completamente automatizzate.

Siamo a Novi, in piena Pianura Padana, dove la provincia di Modena si intreccia con quella reggiana e si perde in quella mantovana. Qui, una ventina di anni fa, i fratelli Trevisi hanno dato vita a una delle aziende agricole più sostenibili all’interno del mondo Emil Banca.

novi 3L’azienda, che produce latte per il Parmigiano Reggiano, qualche anno fa è stata anche premiata da Legambiente come caso eccellente di produttività e sostenibilità ambientale, “coniugando produzione di energia rinnovabile, sviluppo e innovazione nelle produzioni agroalimentari e grandi benefici ambientali, grazie all’applicazione del modello CIB del Biogasfattobene”.

“Quando siamo partiti ci siamo messi a studiare, poi abbiamo agito di conseguenza”, racconta Marco, accanto al figlio Francesco che sarà il futuro dell’attività di famiglia. 

Oltre a investire su risparmio energetico e filiera corta e controllata, Trevisi ha puntato molto sul benessere animale: “Perché - ammette - trattare bene gli animali significa portare a casa più reddito”.

NOVI 1Per questo nelle stalle l’alimentazione è totalmente automatizzata, con un controllo quasi maniacale su quello che mangiano gli animali, e dagli altoparlanti viene diffusa musica classica.

Il segreto di questo successo sta anche nell’aver incontrato professionisti che hanno capito e incoraggiato il loro percorso.

“Difficile spiegare a uno di Milano che le mie vacche hanno bisogno della musica per stare meglio - racconta - mentre con gli istituti di credito locali, con professionisti che conoscono quello di cui parliamo, che puntano come noi alla sostenibilità e che magari ci vengono a trovare in azienda, è tutto più facile”.

INVIO CANDIDATURE

Sei un'azienda nostra socia o cliente e vorresti proporre il tuo percorso di sostenibilità per questa rubrica?

Scrivi a sostenibilita@emilbanca.it per sottoporre la tua richiesta alla valutazione approfondita da parte delle nostre strutture dedicate.