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Il 7 marzo un workshop di Emil Banca e WeWorld per un confronto allargato sulla violenza economica nei confronti delle donne
Femminicidi e gravi casi di violenza domestica, purtroppo, riempiono i giornali a cadenza quasi giornaliera. Ma oltre la cronaca c’è un altro tipo di violenza, più nascosto e subdolo, a cui le donne sono soggette: secondo uno studio Istat divulgato lo scorso novembre, quasi il 40 per cento delle donne che nel 2020 si sono rivolte ai centri antiviolenza hanno denunciato di subire violenza economia.
Sempre lo stesso studio sottolinea che in Italia il 91,3% degli uomini possiede un conto corrente personale, mentre per le donne la percentuale scende al 79%.
Per discutere di questo tema, WeWorld, Emil Banca e Newton, organizzano un incontro dal tema: “È un tuo diritto. Non solo sulla carta - Riconoscere, prevenire e contrastare la violenza economia”
Martedì 7 marzo, alle 10 presso la Fondazione Barberini (Via Mentana 2 - Bologna) si terrà un “workshop per promuovere un confronto allargato tra realtà profit e non profit che si interrogano sulla tematica della violenza economica e che, grazie a strategie di CSR e progetti sul territorio, sono sempre più protagoniste nella realizzazione di interventi virtuosi di inclusione ed empowerment femminile”.
La mattinata sarà aperta dai saluti istituzionali del direttore generale di Emil Banca, Daniele Ravaglia, e di Dina Taddia, Consigliera Delegata di WeWorld.
Gli interventi saranno aperti da Gianluca Cravera (Partner di Newton Management Innovation e fondatore Comitato Global Inclusion Art.3) che introdurrà il tema della violenza economica, Michela Patuzzo (Coordinatrice Spazio Donna WeWorld - Cadiai) parlerà degli impatti che comporta mentre Annalisa Monfreda (Giornalista Co-founder di Rame) presenterà alcuni degli strumenti nati per contrastarla.
La seconda parte della mattinata sarà dedicata alle Esperienze di contrasto alla violenza economica e vedrà gli interventi di Simona Robotti (Presidente della Rete CapoD e P&C Head Operations EU/LAC Philip Morris International), Mirta Viganò (People & Organization Director di Pinko), Elisa Vicenzi (Partner EY Spa) e di Vittoria San Pietro (Responsabile Ufficio Innovazione e startup e MUG - Magazzini Generativi).
Le conclusioni saranno affidate a Rosaria Costanza, Referente Corporate Fundraising WeWorld.
“Da tanti anni siamo partner di WeWorld in diverse iniziative che sostengono pienamente i diritti delle donne e partecipiamo con lo stesso spirito alla Rete CapoD, la comunità di aziende per le pari opportunità promossa dalla Città Metropolitana di Bologna. Anche nel nostro Piano di sostenibilità abbiamo assunto diversi impegni per contrastare il gender gap, sia quello interno alla nostra organizzazione che quello che viene generato dai nostri comportamenti - è il commento di Daniele Ravaglia, direttore generale di Emil Banca - Conoscere i fenomeni è il primo passo per riuscire a risolverli”.
“La violenza economica è forse una delle forme più subdole e invisibili di violenza contro le donne. In un paese in cui parlare di soldi è ancora un tabù, non stupisce che tutti quegli atteggiamenti di controllo sull’indipendenza economica delle donne, che le limitano o impediscono di disporre di denaro, fare liberamente acquisti, avere un proprio lavoro ecc. - passino sottotraccia. Eppure, per le donne, l’empowerment economico rappresenta un requisito fondamentale verso il raggiungimento di maggiore autonomia, potere decisionale e, nei casi di violenza, per intraprendere percorsi di fuoriuscita. Coinvolgere pienamente le donne nel mercato del lavoro e garantire loro un’adeguata educazione finanziaria è necessario perché si tratta di una questione di giustizia sociale, ma anche per la crescita economica che tale coinvolgimento comporterebbe. È ormai condiviso che la parità di genere?è precondizione essenziale per lo sviluppo” conclude Dina Taddia, Consigliera Delegata di WeWorld.
L’evento è aperto al pubblico, seguirà aperitivo di networking.
Per iscrizioni: sico@emilbanca.it
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